Proprio stamattina ho partecipata alla prima metà dell’Italian Agile Day 2009.
Tutto molto interessante, bello e di grande interesse.
Location ottima quella dell’Hotel Savoia per quello che è di fatto un evento gratuito.
Purtroppo sono qui alle 14 a scrivere perdendomi metà della giornata causa lavoro e sfrutto il momento del caffè per fare alcune considerazioni su quello che ho sentito e visto a questa mia prima partecipazione.
Partenza con qualche minuto di ritardo fisiologico vista la grande affluenza.
1° Intervento
Fixed Price Projects With Agile – It can be done! di Peter Stevens
Decisamente illuminante e chiaro il suo intervento e non credo ci potessero essere dubbi vista l’esperienza messa in campo;)
Coffee Break
Forse troppo presto e sicuramente troppo lungo, ma giustificato dall’allestimento e suddivisione della sala in 3 gruppi dove si poteva scegliere tra
- Systemic Software Development: i team Agile da una prospettiva sistemica – Andrea Provaglio
- Possiamo fare di meglio – Alberto Brandolini
- OpenSpace
- ASP.NET MVC: Programming & Testing – Pietro Brambati
Mi sono orientato su “Possiamo fare meglio” di Brandolini.
2° Intervento
Scoppiettante e simpatico con alcuni spunti metaforici significativi la prima parte.
Discussione aperta dove si è parlato e si è accennato a cose abbastanza scontate per chi fa questo mestiere visto che tutti parlavamo la stessa lingua. L’unico commento degno di nota e che ha di fatto meritato l’applauso è stato quello del “tonto” (si è definito tale) che ha messo in luce il gap mentale, di terminologia e di user experience che spesso è oscuro a chi sviluppa.
Parlare di semplicità è molto banale visto che non c’è un canone di semplicità assoluto e secondo la mia visione non ci sono cose semplici, ma cose che si sanno oppure che non si sanno, quindi va da se che è necessaria una relazione più stretta tra sviluppatori e utenti finali.
Personalmente credo che alla base di tutto ci sia la formazione dell’utente finale e sopratutto il concetto che il cliente non vada assecondato sempre e comunque, ma indirizzato e consigliato, e lo stesso vale nell’altro senso della relazione (come quando Alberto a fatto riferimento alla necessità da parte dello sviluppatore di conoscere il dominio di applicazione del prodotto finale).
Conclusione
Mi dispiace davvero non poter partecipare al resto della giornata perché si preannunciava molto interessante così come è stato l’inizio.
Se c’è qualcosa che non mi ha soddisfatto è l’organizzazione dei tempi degli interventi.
Se c’è qualcosa che mi piacerebbe vedere in futuro è quella di aprire questi eventi anche ai non sviluppatori per far vedere e capire a chi usa e commissiona i lavori la realtà, lo sforzo e i problemi che ci si trova ad affrontare quando c’è un grosso gap di comunicazione tra le parti. Oggi parlavamo tutti la stessa lingua 😉 e francamente sembrava tutto molto bello !