Chi mi conosce sa che mi priverei di ogni arto piuttosto che fare un Markettone.
Ho letto questo post di Arianna che ringrazio perché ricco di spunti di miglioramento.
Mi ha colpito questo punto:
Il Markettone. Inevitabile, ciascuno di noi ne ha trovato almeno uno nella propria selezione di interventi. Sì al personal branding, per carità, ma trovarsi davanti ad una presentazione dei prodotti aziendali del relatore è alquanto irritante. I Social Media Cosi suggeriscono al’organizzazione di monitorare con più attezione lo standard formativo degli speech.
e ho deciso di scriverle in privato per capire dove avesse trovato cotante markette.
Lei è stata davvero gentilissima e abbiamo dato vita ad una interessante discussione dove ho potuto avere tanti feedback e la brutta notizia che l’intervento dove lei ha rilevato la marketta era proprio il mio Workshop sulla Cookie Law fatto insieme ad Enea, Stefano e l’altro Andrea.
Mi sono stupito. Davvero 😀
Ma stupirsi serve a poco. Molto meglio capire dove abbiamo sbagliato.
Dalla chiacchierata con Arianna quello che non è piaciuto ed è stato percepito come markettone sono gli 8 minuti in cui Stefano ha mostrato il suo plugin per Joomla perché a pagamento.
Devo scrivere qualcosa perché le mie colpe non possono mettere altri in cattiva luce
Ho deciso di scrivere sulla questione perché sono dispiaciuto che sia stato percepito così e per dichiarare la MIA COLPA sulla questione. Vi racconto come è andata.
1 – Cookie Law. Tema caldo e confusione un po’ di tutti.
2 – Ho lavorato e sbattuto la testa per giorni e mi sono fatti esperienza sulla cosa lato implementazione.
3 – Ho pensato di aiutare tutti i possessori di siti mostrando l’approccio adottato per risolvere il problema su WordPress, Joomla, siti statici e siti dinamici senza CMS.
4 – Ho chiesto a Giorgio se un Workshop sul tema poteva essere interessante cercando di coprire i CMS più usati.
5 – Ho detto. Sentiamo Riga che ha fatto anche lui un plugin e dunque può mostrare il metodo seguito per risolvere il problema.
6 – Ho chiamato Stefano. Lui mi ha subito detto: “Guarda Andrea che il plugin è a pagamento! Meglio di no.”
7 – IO ho detto: “Ma dai cosa vuoi che sia. Non vieni mica a venderlo. Devi solo mostrare come funziona e che approccio hai adottato per risolvere la questione Cookie Law. L’intento è quello di far capire il ragionamento che sta dietro alla risoluzione del problema su Joomla. Deve essere più un discorso di affrontare un problema + trovare un metodo per risolverlo. Che il plugin sia a pagamento o meno non cambia la sostanza.”
8 – Stefano mi dice di sì e mi fa anche un bel favore visto che aveva già uno speech in un’altra sala. Lo ringrazio.
Bene questa è la storia.
Ho voluto scriverla per dire che la colpa è MIA. Tutta MIA.
L’idea era quella di mostrare come risolvere un problema in casi diversi.
Quello che è invece risultato (ed è quello che conta per me – perché gli errori non li vedi da solo, ma li vedono gli altri) è che sia nata nella testa del pubblico questa brutta idea che un genuino come Stefano sia venuto per fare la marketta.
NON è così.
NON lo è stato e non lo sarà mai. L’errore è mio e solo mio che ho fatto un errore di valutazione pensando che mostrare qualcosa di Pay potesse sembrare comunque di aiuto nel capire un metodo.
Ok. Ora aspetto i pomodori in faccia.
Se mi volete scrivere per indicare dove avete trovato le markette questa è la mia mail [email protected]. Sono uno che ama capire e l’anno prossimo venitemi a tirar giù dal palco se qualcosa non vi torna. Quando giudicate invece gli interventi specificate chi e cosa non vi è piaciuto e chi e cosa vi è piaciuto altrimenti sì potrebbero prendere fischi per fiaschi. Vi aspetto.
PS: Grazie Arianna per il tuo feeback nudo e crudo 😉
Io conoscevo e conosco la tua preparazione seo già da molto, ma questa tua umiltà è davvero una bella scoperta.
Bravo Andrea, oltre la mera SEO e il web marketing più in generale c’è il modo di essere di chi, come ho già visto sui social, non cede alle provocazioni strumentali ed inutili, ma risponde solo con il sapere.
Ecco, questa era una marketta… così appena ci rivediamo mi offri una birra. 😀
E che birra sia 😉
Perdonatemi ma mi sento preso in causa.
Non era mia intenzione, e chi mi conosce lo sa, farmi pubblicità per un plugin che ho fatto realizzare da un mio pprogramamtore solo e soltanto perchè non ne avevo trovato uno funzionante su Joomla e che rispettasse le leggi italiane…….per me è stato un vero e proprio calvario far realizzare il plugin e l’ho fatto solo e soltanto perchè serviva ai miei clienti, la mia presenza era solo per spiegare, come ha già detto Andrea, quale è stato il mio approcio e come funzionava, infatti, non ho mai parlato ne di prezzo ne come fare a comprarlo durante il workshop proprio perchè non mi interessava venderlo e sponsorizzarlo durante l’evento…….ribadisco, e chi mi conosce lo sa, sono una persona molto disponibile e se posso mi faccio in quattro per aiutare chi ne ha bisogno…..ma giustament eil mondo è bello perchè è vario e non si può pensare di piacere a tutti, di sicuro per il prossimo evento questa mi dovrà servire di lezione….grazie
stefano
Ste. Chi ti conosce sa! Questo deve bastare. Questo post era necessario.
Molto probabilmente siamo rimasti ancora ai piccoli GT Study dove siamo sempre tutti noi e non ci siamo resi conto che forse qualcuno non conosce tutta la storia 😉
Penso che in parte sia vero, alcuni interventi sono stati un (pelino di parte), ma questo accade in tutti i congressi, Workshop. Ho seguito anche l’intervento di Rigazio, mi è piacito molto… Il markettone era giustificato perchè risolve problemi e offre soluzioni. Basta saper scegliere, capire e aprofondire.
Andrea ci vorrei essere anche io per la birra, sarebbe fantastico!
Ciao Mario…secondo me bisogna distinguere però tra parlare di un’esperienza propria e di quello che si è fatto e una marketta.
È molto importante capire la differenza perché altrimenti non esisterebbero più Case Study e simili. Insomma va ponderato 😉
Per la birra ci sono sempre e sei invitato volentieri.
Premetto che non ho ascoltato la presentazione, ma la definizione di marchetta dovrebbe essere “io ti pago perchè tu parli bene dei miei prodotti” quando si parla di pochi soldi sottobanco. Quando invece si fanno passare molti soldi alla luce del sole ma senza affermarlo esplicitamente, allora si usano altri termini come “product placement”.
Non credo che sia questo il caso, ma al massimo in questi eventi si potrebbe parlare di “auto-promozione esplicita” che va ovviamente contro gli interessi della persona che la fa, perchè il pubblico di questi eventi è formato per la gran parte da professionisti e comporta una perdita di credibilità enorme. (e che si propaga per passaparola, non sui social media). (e di nuovo, non credo che questo sia il caso)
Una auto-promozione implicita si ha quando viene presentata un caso studio di successo con queste modalità:
Problema di un cliente
Come abbiamo risolto il problema
Risultati ottenuti
Linee guida per risolvere problemi simili e takeaways
Spazio domande
Voilà. Ho fatto una bella figura e intanto ho lasciato qualcosa a chi mi ha ascoltato.
Mi riservo di dare un parere più completo dopo aver sentito l’intervento!
Se ti interessa qui c’è già il video.
Da minuto 22/23 circa parte Stefano http://www.gtmasterclub.it/eventi/2015/web-marketing-festival/cookie-law
Esatto, per esempio mettere una dicitura “Esperienza Personale” o altro! comunque l’intervento di RIGAZIO non era assolutamente sotto forma di “marchetta” anzi..
Un abbraccio a tutti!
Boh….come si fa a definire una marketta quando non ho mai parlato del nome del plugin, di quanto costa, e come fare e dove andare per scaricarlo………
Ragazzi, a me dispiace sinceramente aver suscitato una polemica. In realtà la cosa del markettone era generale, nel senso che le impressioni mie sono state “mixate” a quelle di altre persone presenti, e visto che diversi mi hanno parlato di interventi un po’ Marketta, ho ritenuto opportuno scriverlo. Ovviamente poi, quando c’è da fare nomi, spariscono tutti 😉 Avrei potuto starmene zitta anch’io, forse avrei dovuto, ma Andrea mi ha chiesto gentilmente un’impressione e io gliel’ho data…tutto qui!
Sono contenta di sapere che le vostre intenzioni erano diverse e di essermi sbagliata. La recensione che ha scaturito questo polverone voleva essere una visione sincera dell’evento, poi è chiaro che gli occhi di poche persone -che peraltro non hanno visto tutto ciò che si poteva vedere- non possono dare un quadro che rispecchi i pensieri di ciascun presente. Prendetela per ciò che è, un’opinione che cerca di essere schietta e costruttiva, ma proprio come opinione non è detto sia giusta. Pace 🙂
Arianna come ti ho già detto hai fatto bene 😉
Aiuta a crescere e capire dove si sbaglia. La mia risposta qui sopra era per il buon Mario.
Tu sei stata carinissima e gentilissima.
Di markette ne ho viste altre…una su tutte…lo speech tenuto da quelli di mailup su email marketing nel settore food: hanno parlato del nulla condito dei loro tool per creare fantastiche email anche se hai qi pari a 1. penosi
Ragazzi volevo farvi i complimenti a tutti per la “messa in discussione”
Non è da tutti, soprattutto in questo ambiente, anzi, l’articolo di Arianna è stato snobbato da tutti alla grande sui social, però tutti lo hanno letto…
Questo comportamento è tipico dei grandi “social addicted che affollano Facebbok e si auto celebrano tra loro e chi dice qualcosa di differente ai loro standard finto-perbenisti viene deriso, giudicato e ignorato…
Voi vi siete messi in discussione, avete chiarito alla grande la vostra posizione ed avete fatto emergere una situazione che può accedere a tutti e non è un crimine…non siamo ipocriti, può succedere, non è grave…è grave far finta di nulla e sparare su chi dice qualcosa “fuori copione”